Come si distribuisce la plastica negli oceani?

Di tutta la plastica che entra negli oceani ogni anno, solo l'1% fluttua sulla superficie. Quindi dov'è il resto?

Questa plastica "mancante" è una domanda che gli scienziati si sono posti da vecchia data. Ad oggi, la ricerca si è concentrata sui gyres oceanici come il Great Pacific Garbage Patch; la colonna d'acqua (la parte dell'oceano tra la superficie e il fondo del mare); il fondo dell'oceano e lo stomaco della fauna marina.

Ma una nuova ricerca suggerisce che la plastica oceanica viene trasportata a terra, e spinta in modo permanente sulla terra, lontano dal bordo dell'acqua, dove spesso rimane intrappolata nella vegetazione.

 Naturalmente, la plastica è stata segnalata per decenni sulle spiagge di tutto il mondo. Ma c'è stata poca attenzione sul perché e su come gli ambienti costieri siano un sito di deposito di  detriti marini.

 I ricercatori hanno raccolto dati sulla quantità e sulle località dell'inquinamento da plastica lungo la costa australiana. Dei rifiuti raccolti, il 56% era plastica, seguito da vetro (17%) e polistirolo (10%).

Le più alte concentrazioni di inquinamento da plastica sono state trovate in aree verso il bordo interno della spiaggia, dove inizia la vegetazione. Più ci si allontana dal bordo dell'acqua, più detriti si trovano.

 La quantità di detriti marini, e dove essi finiscono, è influenzata dall'attività delle onde e, in misura minore, dall'attività del vento. Le aree densamente popolate e quelle in cui la costa è facilmente accessibile rappresentano gli “hot spots” della plastica. I detriti più piccoli si trovano spesso vicino al bordo dell'acqua, mentre oggetti più grandi come bottiglie, sacchetti di plastica si trovano spesso più lontani dall'acqua, spesso intrappolati nella vegetazione.

 Sono stati anche trovati più rifiuti vicino alle aree urbane dove fiumi e insenature entrano nell'oceano. Potrebbe essere che la spazzatura venga intrappolata dai corsi d'acqua prima che arrivi al mare.

 Questo inquinamento uccide e fa mutilare la fauna selvatica, quando viene scambiato per cibo, oppure vi resta impigliata. Può danneggiare i fragili ecosistemi marini soffocando barriere sensibili e trasportando specie invasive, ed è potenzialmente una minaccia per la salute umana se le tossine nella plastica si fanno strada attraverso la catena alimentare per l'uomo. Può anche diventare un problema estetico, danneggiando l'economia di un'area attraverso una riduzione delle entrate turistiche.

 I risultati evidenziano l'importanza di studiare l'intera larghezza delle aree costiere per capire meglio quanto, e dove, i detriti vengono intrappolati, per informare approcci mirati alla gestione di tutti questi rifiuti.

 

Materiali modificati da: https://cosmosmagazine.com/earth-sciences/scientists-have-found-the-missing-plastic-from-our-oceans

 

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