Minacce al reef

I predatori naturali: Acanthaster planci

 

Acanthaster planci è un asteroide carnivoro le cui principali prede sono i coralli. Essa ha spine dorsali acuminate che penetrano la pelle umana e causano malattie. Normalmente si ritrova in pochi esemplari ed è una specie notturna. La spiegazione delle esplosioni delle popolazioni è ancora molto controversa, alcuni sostengono che sono correlate alle tempeste e uragani, che aumenterebbero l'apporto di nutrienti provenienti dagli atolli per dilavamento. Questi stimolerebbero la crescita del fitoplancton che, a sua volta, incrementerebbe la sopravvivenza delle larve planctoniche della stella marina. 


Alcuni invece sostengono che i tifoni e altre tempeste determinerebbero la morte dei coralli, riducendone la disponibilità per le stelle che si aggregherebbero alla ricerca del cibo.

 

Danni al reef

Le barriere coralline sono una risorsa rara e preziosa per l’intera umanità.

Nei paesi dove si trovano esse rappresentano, per le popolazioni locali, una fonte di risorse di valore inestimabile. Questa va dall’alimentazione, alla protezione delle coste dall’erosione, fino al turismo. Purtroppo molte risorse spesso sono anche la causa principale della loro scomparsa. In particolare l’eccesso di pesca, determinato dallo sviluppo di tecniche sempre più sofisticate, ha portato alla cattura di quantità enormi di pesce che spesso eccedono le intrinseche capacità di rigenerazione del reef alterandone l’equilibrio. Basti dire che Hong Kong nel 1999 ha importato pinne di squalo causando la morte stimata di 28 milioni di squali.

Ma oltre all’eccesso di pesca vi sono anche tecniche, a volte ancor più devastanti, adottate dai pescatori locali, spesso spinti da compagnie internazionali prive di scrupoli. Mentre un tempo la raccolta era limitata al prelievo a mano di pesci e molluschi per l’alimentazione locale, ora per far fronte a richieste sempre più pressanti destinate ai vari mercati, sono state adottate forme di pesca basate sull’uso della dinamite o del cianuro che provocano all’intero reef danni irreparabili.

 

Inoltre diversi organismi del reef sono utilizzati come souvenir o oggetti per arredare o abbellire ( ad esempio le conchiglie, i coralli, le perle ecc.)

Attualmente l’importazione dei coralli è regolamentata dalla CITES (Convention on International Trade in Endengered Species Of Wild Fauna and Flora).

 

Un altro prodotto spesso utilizzato è il carapace delle tartarughe marine.

 

In alcuni paesi, come ad esempio l’Egitto, oppure alle Maldive, le popolazioni locali utilizzano i coralli per costruire le loro abitazioni, questo prelievo può determinare un incremento dell’erosione costiera da parte del mare.

La costruzione di città dedicate al turismo, come per es. Hurgada in Mar Rosso ha provocato la scomparsa dei reef nelle immediate vicinanze delle strutture alberghiere.

Il grande flusso di turisti e, a volte, la scarsa attenzione da parte di alcuni subacquei sono anch’essi causa del deterioramento delle barriere.

 

Coral Bleaching: Il coral bleaching consiste in uno sbiancamento dei coralli e nella loro successiva disgregazione. Esso è una conseguenza della perdita delle zooxantelle simbionti da parte dei polipi del corallo, spesso in seguito ad un’eccessiva irradiazione solare; altre cause possono essere l’inquinamento o l’esposizione all’aria.

I coralli affetti da coral bleaching in genere si riprendono, ma in casi estremi si può assistere a morie estese.

 

Per far fronte a tutti questi problemi, fra le soluzioni che è possibile adottare, è certamente utile incrementare la consapevolezza dei locali sul valore dei loro ambienti ed inoltre è indispensabile un controllo costante delle condizioni di salute del reef.

 

Il monitoraggio delle barriere coralline

Le barriere coralline sono naturalmente soggette a disturbi ambientali la loro salute può essere misurata in termini di resilienza agli impatti e alla loro capacità di riprendersi in seguito a un disturbo. E' possibile misurare lo stato di salute monitorando come esso varia nel tempo. Dal momento che il regime di disturbo e la ripresa di un reef corallino sono piuttosto complessi, più è lungo il periodo in cui vengono raccolti dati migliore sarà il modello che ne potremo ricavare.

 

Quindi, monitorando i reefs continuamente, potremo veramente aiutare gli scienziati a comprendere il loro funzionamento in futuro.