Colonialità non clonale nell’idrozoo Ectopleura larinx

Noi umani sopportiamo molto dai nostri parenti. Ma la maggior parte di noi è meno caritatevole con persone al di fuori della cerchia familiare.

Non è così per una particolare creatura costiera di acqua bassa. Gli scienziati dell'Università del Kansas hanno scoperto che i polipi dell'idrozoo Ectopleura larinx non hanno remore nel trattare un individuo non correlato come parte della famiglia.

Questo va ben oltre la condivisione di pasti o persino di un tetto. I polipi dell'idrozoo Ectopleura larynx permettono agli individui non imparentati di fondere i loro corpi con la colonia familiare e condividere ciò che è essenzialmente la pelle e lo stomaco.

I risultati sono apparsi nella rivista Evolution Letters e sono stati pubblicati da ricercatori dell'Università del Kansas.

La colonialità è una caratteristica che conferisce un grande vantaggio competitivo per lo spazio in ambienti bentonici affollati. Il metodo con cui gli idrozoi (phylum Cnidaria) creano grandi colonie per competere per lo spazio è attraverso la gemmazione asessuale di individui geneticamente identici che rimangono attaccati l'un l'altro attraverso epiteli continui e cavità gastrovascolari condivise. L'idrozoo coloniale, Ectopleura larinx, tuttavia, non può clonarsi indeterminatamente e raggiunge invece le sue grandi dimensioni fondendo i polipi giovanili, prodotti sessualmente, con la colonia adulta.

Questo processo appare contrario a quanto previsto dalla teoria evolutiva: le colonie geneticamente chimeriche danno luogo a un potenziale conflitto genetico tra i membri della colonia che condividono risorse e quindi potrebbe essere contrastato dalla selezione naturale. Per determinare il grado di diversità genetica all'interno di una colonia e se esiste o meno un processo di omogeneizzazione genetica, i ricercatori hanno usato un approccio genomico per valutare la variazione genetica all'interno e tra le colonie. Lo studio dimostra che le colonie di E. larinx rappresentano raccolte chimeriche di individui, compresi polipi lontanamente correlati. I risultati forniscono una valutazione della diversità genomica in un sistema che separa in modo univoco la colonialità dalla clonalità rigorosa e suggerisce che all'interno di una colonia integrata, in determinate situazioni, la selezione allo scopo di raggiungere grandi dimensioni ha la precedenza sulla selezione per l'omogeneità genetica, producendo colonie contenenti un complesso insieme di relazioni genetiche.

 

Materiali modificati da: http://news.ku.edu/2018/07/11/polyps-will-let-unrelated-others-fuse-them-and-share-tissue-scientists-discover

 

Photo: Ectopleura larynx. (A in alto) E. larynx colony. (B) Juvenile polyp after recent settlement on adult, female colony. (C) Juvenile polyps sharing continuous tissue with rest of adult colony after complete fusion. (D) Schematic version of Panel C, with red lines indicating approximate cut sites for polyp harvesting.


Scrivi commento

Commenti: 0