Vermi

I vermi

 

Vermi è un termine utilizzato comunemente per definire organismi a simmetria bilaterale, di forma allungata o appiattita, privi di zampe e con una lunghezza da due a tre volte la larghezza. Per simmetria bilaterale si intende che il corpo degli animali appartenenti a questo gruppo può essere diviso in due parti specularmente identiche (l’una il riflesso dell’altra). La bilateralità è una fondamentale conquista evolutiva e caratterizza tutti gli organismi più evoluti. Essa da luogo alla formazione di una estremità anteriore, quella cefalica, ed una posteriore quella caudale. La definizione di vermi non invita certamente i subacquei a prestare particolare attenzione a questo tipo di organismi, in realtà tra i vermi possiamo annoverare a volte le creature più affascinanti che possiamo incontrare nel corso di un’immersione.

 

 

I vermi piatti (phylum Platelminti) sono quasi certamente i probabili antenati di tutti gli organismi superiori. Essi si spostano attraverso il movimento di ciglia e, a volte, nuotano per mezzo di ondulazioni muscolari; di norma vivono sopra o sotto pietre, alghe o altri oggetti. E’ possibile distinguerli dai nudibranchi, organismi simili con i quali spesso il subacqueo li confonde, proprio per il corpo appiattito. I platelminti presentano una struttura interna molto semplice, essendo privi di apparato cardiocircolatorio, mentre gli scambi gassosi avvengono per semplice diffusione. Spesso presentano colorazioni molto evidenti, queste colorazioni sono chiamate aposematiche e rappresentano un avvertimento per segnalare ai predatori che essi sono poco gradevoli o addirittura tossici.

Tralasciando gli innumerevoli phyla di vermi che poco interessano i subacquei ci soffermiamo invece sul phylum Anellidi che racchiude la classe dei Policheti il cui significato è ‘molte setole’. Questi vermi presentano un corpo formato da una catena di anelli (chiamati metameri); alcuni anellidi si muovono attivamente e vengono chiamati erranti, mentre altri si fissano a dei substrati e vengono quindi definiti sedentari. Fra i primi possiamo annoverare il vermocane (Hermodice carunculata) che si caratterizza per la presenza di setole uncinate fragilissime che, se sfiorate, possono penetrare nella cute provocando dolorose ferite. Il vermocane è uno dei pochi animali noti in grado di cibarsi del tessuto vivente delle gorgonie.

Vermocane (Hermodice carunculata)


Se si taglia un verme a pezzi, ciascun pezzo, anche di un solo segmento è in grado di rigenerare un animale completo. Tutto questo non è possibile per il segmento cefalico che, a causa dell’elevata specializzazione, non è in grado di produrre nuovamente un verme.

 

I Policheti sedentari più interessanti sono quelli dell’ordine dei Serpulimorfi che comprende i Sabellidi e i Serpulidi. Questi vermi vivono all’interno di un tubo che costruiscono essi stessi. Nell’estremità cefalica presentano una vistosissima corona di tentacoli variamente colorati simili a delle piume che normalmente vengono lasciate ondeggiare nella corrente allo scopo di catturare il cibo. Il battito di numerose ciglia crea una corrente d’acqua, mentre altre ciglia intrappolano, grazie al muco, l’alimento. All’interno del tubo il verme si sposta avanti ed indietro, pronto a ritrarsi rapidamente di fronte a qualsiasi potenziale pericolo.

Nei Sabellidi la ‘calce’ per costruire il tubo viene ricavata da sabbia e gusci di conchiglie che vengono cementati insieme da un secreto mucoso prodotto dal verme stesso. Il nome Sabellidi deriva dal latino ‘sabulum’ che significa sabbia, questi vermi infatti si trovano spesso su fondali molli, fangosi o sabbiosi. Il rappresentante dei Sabellidi più noto in Mediterraneo è senza dubbio lo Spirografo (Sabella spallanzani).


I Serpulidi, invece, presentano un tubo più o meno calcareo e si insediano frequentemente su substrati duri, a volte anche sul carapace delle tartarughe marine o anche su conchiglie di molluschi. I Serpulidi sono caratterizzati anche dalla presenza di un opercolo a forma di imbuto che l’animale utilizza per proteggersi, quando si ritrae all’interno del tubo, in modo analogo a quanto avviene per i molluschi.

Alla famiglia dei Serpulidi appartiene anche la Salmacina (Phylograna implexa), essa costruisce un intricato intreccio di tubi calcarei di colore bianco all’interno dei quali alloggia, spesso è possibile trovarla come epibionte sulle gorgonie.

Salmacina epibionte su Paramuricea clavata


Gli Echiuridi

 

 

Il phylum degli Echiuridi comprende animali che presentano una stretta affinità con gli anellidi, fra le oltre 140 specie descritte la più interessante per i subacquei è certamente Bonellia viridis, un organismo che si può osservare molto comunemente durante immersioni in Mediterraneo anche se raramente è possibile intravedere il suo corpo, quasi sempre nascosto all’interno di cavità nella roccia. 

 

La presenza di una proboscide estensibile, che può a volte raggiungere anche dimensioni di oltre un metro, lo rende facilmente riconoscibile. Due aspetti della biologia di Bonellia viridis sono particolarmente interessanti, il primo riguarda un dimorfismo sessuale del tutto originale. 


I primi ricercatori che si occuparono di studiare questo organismo trovarono solo femmine, per molti anni si cercò di capire quale fosse il maschio, finché un giorno ci si rese conto che sotto la proboscide della femmina vivevano organismi delle dimensioni di alcuni millimetri, scambiati per parassiti, ma che in realtà non erano altro che maschi che trascorrevano la loro esistenza all’interno della proboscide. 

Questo ci introduce alla seconda peculiarità di Bonellia viridis, ovvero la determinazione fenotipica del sesso. In altri termini la larva che nasce potrà diventare maschio o femmina a seconda dell’ambiente in cui si svilupperà. 


Se tale ambiente rimane la proboscide della femmina essa diventerà maschio e trascorrerà tutta la sua vita sotto la proboscide, con l’unico compito di fecondare la femmina. Se invece ciò non dovesse accadere l’animale adulto sarà una femmina. Anche la durata della vita è molto diversa, mentre il maschio può sopravvivere per non più di un paio di mesi, la femmina può vivere fino a qualche anno.