Scoperto un parassita che infetta i coralli, con i geni della clorofilla, ma che non fotosintetizza

Per la prima volta gli scienziati hanno trovato un organismo in grado di produrre clorofilla ma che non esercita la fotosintesi. L'organismo è stato denominato "corallicolide" perché è presente nel 70% dei coralli in tutto il mondo e può fornire indizi su come proteggere le barriere coralline in futuro.

Apicomplexa è un subphylum di protozoi che comprende organismi parassiti intracellulari obbligati, esso include gli agenti causali di malattie umane come la malaria e la toxoplasmosi.

Gli apicomplexa si sono evoluti da antenati fototrofi non parassiti, ma come questa transizione al parassitismo sia avvenuta rimane sconosciuta.

Ora un potenziale indizio può arrivare dalle barriere coralline, in cui indagini sul DNA ambientale hanno scoperto diversi tipi di lignaggi di apicomplexa.

I coralli che costruiscono le barriere hanno una relazione simbiotica molto conosciuta con i dinoflagellati fotosintetici simbiodiniacei, ma l'identificazione di altri simbionti microbici chiave dei coralli si è dimostrata problematica.

Gli autori del nuovo studio, pubblicato su Nature,  hanno identificato un lignaggio apicomplexa - chiamato informalmente "corallicolide" - che è stato trovato con alta prevalenza (oltre l'80% dei campioni, il 70% dei generi) in tutti i principali gruppi di coralli. I corallicolidi sono i secondi microeucarioti più abbondanti associati al corallo dopo i Symbiodiniaceae, e sono quindi membri centrali del microbioma corallino. La fluorescenza in situ e la microscopia elettronica hanno confermato che i corallicolidi vivono intracellularmente all'interno dei tessuti della cavità gastrica corallina e che possiedono caratteristiche ultrastrutturali apicomplexa.

Secondo lo studio i corallicolidi probabilmente contengono un plastide non fotosintetico. Tuttavia, il plastidio del corallicolide differisce da tutti gli altri noti perché conserva i quattro geni ancestrali coinvolti nella biosintesi della clorofilla. I corallicolidi condividono quindi le loro caratteristiche sia con i loro parenti parassiti che con i non parassiti, il che suggerisce che essi sono intermedi evolutivi e implicano l'esistenza di una biochimica unica durante la transizione dalla fototrofia al parassitismo.

 

Materiali modificati da: https://science.ubc.ca/news

Photo ©scubamonitor: Lobophyllia sp.

 

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